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La Stria Nera è tornata

"Nemo a brusar la strìa!" O la Vécia... Quante volte l'abbiamo sentito quando veniva la Befana. È lo stesso un po' dappertutto e i falò si levano al culmine dell'inverno per cacciar via il vecchio e chiamare il nuovo. Per cancellare il ricordo di stagioni dal raccolto magro e invocare stagioni più fortunate. Come nel Panevìn venesiàn «Pan e vin, ła pinsa soto el camin. Faive a ponente panoce gnente, faive a levante panoce tante» Ora, mentre tanti rituali agricoli vanno scomparendo è ancora bello raccogliersi intorno al falò immaginando di far sparire nel fuoco le paure di un futuro che resta sempre incerto. Ridere, saltare, buttar legna e gridare forte, prendere tutto il calore e pensare che il nuovo anno sarà caldo, luminoso, prodigo di bellezza e di gioia. E sarà così! Ce lo dice la Stria Nera che tra tutti gli Spiriti del Palazzone arriva ogni anno e gioca a far paura, tra fiammate alte e ombre lunghe, lei salta e ci rincorre. Ancora una folata di vento, una vampa più alta ed è già scappata via. Ci resta il suo caldo ambrato e il profumo di un brandy invecchiato 15 anni. LA STRIA NERA è tornata!

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